I Motori di Ricerca si trasformeranno in Motori di Risposta?
03/05/2008 15:15:43Nel 1997 è stato registrato il dominio Google.com e per la prima volta su Internet fece la sua comparsa un Motore di Ricerca che introduceva un funzionamento assolutamente diverso dai suoi predecessori: Google generava (e genera attualmente) i risultati offerti, oltre che in base all'inserimento delle parole chiave, anche con la presunta popolarità di cui gode un sito Web utilizzando uno speciale algoritmo di propria invenzione: il "PageRank". Il PageRank (molto semplicisticamente) è un sistema che tiene traccia dei Link che da altri siti puntano a un determinato sito web. Più Link sono indirizzati a un sito, più questo è popolare e quindi ha maggiore probabilità di offrire risultati soddisfacenti in relazione alle parole chiave utilizzate per la ricerca.
Ad oggi i tutti Motori di Ricerca funzionano sostanzialmente in questo modo che si dimostra essere un sistema alquanto efficace. Si affida agli uomini, che creano i link materialmente, piuttosto che esclusivamente ad algoritmi matematici.
Ma qualcosa sta cambiando nell'uso che molte persone fanno dei motori di ricerca: sembra vero infatti che quando si cerca qualche informazione, una volta digitate le parole chiave e comparsa la pagina dei risultati, non sia necessario andare ad approfondire la visita nel sito, bensì ci si accontenti dei brevi frammenti di testo presenti nella didascalia degli indirizzi proposti.
Probabilmente a causa del poco tempo che abbiamo a disposizione o per una generica sensazione di fiducia, non andiamo a "scavare" in profondità nel sito proposto, bensì restiamo "a galla" sulla superficie della prima pagina dei risultati. Nel caso in cui non li riteniamo pertinenti, nella maggior parte dei casi non andiamo nemmeno alla seconda pagina, bensì ne cerchiamo altri cambiando le parole inserite come chiavi di ricerca.
Utilizzandolo in questo modo, il motore di ricerca si trasforma in un "Motore di Risposta".
Tutto questo è ancora più vero soprattutto se pensiamo di ricercare cose alquanto semplici, comuni, parole chiave che si riferiscono a informazioni "molto probabilmente" vere. Potremmo provare ad esempio a cercare "meteo Roma" in qualunque motore di ricerca e di sicuro nella prima pagina troveremo la risposta alla domanda "che tempo fa a Roma?"; sarà molto improbabile dover "approfondire" la nostra ricerca andando in un sito specifico che parli di meteo o fornisca cartine o isobare o temperature a meno che non ci occorrano/interessino informazioni particolari.
I motori di ricerca hanno già compreso questo andamento e di fatto si sono uniformati cercando di fornire servizi che spesso comprendono un raggruppamento di informazioni.
Un esempio sono le pagine di IGoogle che ci consentono di scegliere e poi raggruppare un elenco di contenuti che vengono direttamente forniti in una sola pagina, senza necessità di dover navigare tra più siti per cercare ciò che ci interessa. Con la nascita e la popolarità del cosiddetto "Web 2.0" esistono una moltitudine di servizi che offrono "raggruppamenti" di informazioni generati da persone che le ritengono di buona fattura o semplicemente interessanti.
Visto quindi l'andamento sociale della Rete, con molta probabilità i motori di ricerca si specializzeranno sempre di più nell'aggregare informazioni e fornire quindi "risposte esatte" trasformandosi quindi in "motori di risposta".
Ma esistono ancora alcuni problemi in merito all'accuratezza dei risultati dei motori di ricerca/risposta poichè se le nostre ricerche sono relative a settori di nicchia o ambienti scientifici o pionieristici, raramente la popolarità dei link è sufficientemente elevata da consentire la presenza dei risultati nelle prime pagine.
Internet di sicuro è socialmente pronto ad essere considerato un'unica risorsa: un insieme cioè di pagine o software web fruibili indipendentemente dalla navigazione nel sito che le contengono, ma tecnicamente esiste ancora qualche difficoltà nel riuscire ad aggregare tutti i dati di tutti i siti o servizi che esistono.
Dal 2001 si lavora ad un progetto che dovrà colmare questo vuoto e dovrà riuscire a far interagire tra loro risorse che parlano lingue diverse o usano tecnologie diverse ma che hanno comunque lo stesso significato: il Web Semantico.